Cyberbullismo, abbiamo le leggi più severe d’Europa

Non ovunque è reato. Italia, Portogallo e Slovenia hanno le pene più severe

Cos’è il cyberbullismo? A guardare la tabella, nessuno lo sa con precisione: in Germania, per esempio, le molestie, i ricatti e le estorsioni praticate online non sono considerate bullismo. A Cipro e in Ungheria il fenomeno è praticamente ignorato. Così, in assenza di uno specifico reato che definisca il cyberbullismo, ciascun Paese applica la sua legge.  Il codice penale più severo? Quello attuato in Italia, Portogallo e Slovenia. In questi casi, infatti, la lista di reati considerati parte del fenomeno è lunga: molestie, violenze, minacce, insulti, diffamazione, stalking, ricatto ed estorsione.

Il cyberbullismo è in crescita

La crescente disponibilità di nuove tecnologie ha portato ad un aumento esponenziale dei casi di cyberbullismo in Europa: 1.500 bambini in un solo anno, secondo il rapporto “Kids online” (2012), cioè cioè il 6% di tutti quelli tra i 9 e i 16 anni di età. E da allora le cose sono peggiorate: secondo il report “Net Children Go Mobile” oggi è vittima di cyberbullismo più di un ragazzo su cento  (12% dei giovani tra gli 11 e i 16 anni). Il dato preoccupante è che, tre volte su dieci, il carnefice è un coetaneo.

L’Europa non può fare molto e al momento non ha strumenti specifici per colpire il fenomeno, se non una serie di disposizioni di legge più ampie e relative ai diritti delle giovani vittime di crimini in generale o agli abusi sessuali sui minori. Il suo ruolo di supporto, coordinamento e completamento lascia perciò molto all’iniziativa dei singoli Stati membri a livello nazionale.

Cyberbullismo, cosa dice il Codice Penale

In Italia il reato di cyberbullismo è sanzionato dal Codice Penale, articolo 612-bis “Introduzione nel sistema informatico o telematico di dati personali falsi o fittizi, molestia, disturbo o minaccia” e dall’articolo 612-ter “Diffusione, mediante internet, di messaggi, immagini o altri materiali idonei a ledere il decoro della persona“. L’articolo 612-bis del Codice Penale sanziona chiunque, mediante l’utilizzo di un sistema informatico o telematico, introduce dati personali falsi o fittizi al fine di recare pregiudizio a terzi o di procurare un illecito vantaggio per sé o per altri. L’articolo 612-ter, invece, sanziona chi diffonde, mediante internet, messaggi, immagini o altri materiali idonei a ledere il decoro della persona, ovvero ad esporla al pubblico disonore o comunque a lesioni dell’immagine o della reputazione.

Quanti denunciati per il reato di cyberbullismo

Secondo i dati del Ministero dell’Interno relativi all’anno 2020, sono stati registrati in Italia circa 8mila casi di reati informatici, di cui una parte significativa è rappresentata dal cyberbullismo. Secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza, nel rapporto annuale del 2020, il cyberbullismo è stato al centro di oltre il 18% delle chiamate al numero verde dell’organizzazione per il supporto psicologico a giovani e famiglie. Quello del numero delle denunce, comunque, è un dato ampiamente sottostimato dato che nella maggior parte dei casi le molestie online non vengono denunciate dalle vittime. A proposito: le denunce possono essere presentate in diverse sedi (ad esempio, presso la Polizia Postale, la Procura della Repubblica, il Tribunale per i Minorenni) e in diversi modi (ad esempio, tramite l’invio di una segnalazione online o tramite una denuncia in commissariato).

I dati si riferiscono al: 2014

Fonte: Parlamento Europeo

Leggi anche: I minorenni europei sono tutti delinquenti?

Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? – La redazione di Truenumbers.it ha aperto un canale Telegram: qui potrai ricevere la tua dose quotidiana di numeri veri e le ultime notizie; restare aggiornato sulle principali news (con dati rigorosamente ufficiali) e fare domande. Basta un attimo per iscriversi. Un’ultima cosa: siamo anche su Instagram.