Quanto è grande il problema delle sofferenze delle banche italiane

 

Tutti i dati sugli Npl: il nostro Paese a confronto con l’Europa

I non performing loans è uno dei primi indicatori per valutare la solidità di un sistema bancario. Che cosa sono? I crediti di difficilissimo recupero da parte delle banche. In pratica, sono le sofferenze delle banche, in questo caso, italiane. Gli Npl sono la principale forma di crediti inesigibili, quei crediti che molto probabilmente non saranno mai pagati dal debitore.

Le sofferenze delle banche italiane

Nonostante la crisi economica scatenata dalla pandemia lo stato di salute delle banche italiane non sembra avere subìto gravi conseguenze, almeno fino alla fine del terzo trimestre del 2020. Lo diciamo dopo aver visto i dati sui crediti inesigibili, gli Npl, che confermano il trend di decrescita degli ultimi anni. Nel grafico in alto, per avere un’idea più completa, vediamo il cosiddetto Npl Ratio, ovvero il rapporto tra i non performing loans e il totale dei crediti. L’Italia è migliorata tanto negli ultimi anni fino a raggiungere il 5%. Come vediamo nel grafico la nazione messa peggio è la Grecia.

sofferenze banche italiane

L’andamento storico delle sofferenze delle banche italiane

Nel nostro Paese nel momento peggiore (nel 2015) il Npl ratio è arrivato al 18%, si è trattato di uno dei dati peggiori d’Europa dopo quelli di Grecia e Cipro. Sono stati gli effetti di lungo periodo della crisi del 2008. Il lavoro di risanamento effettuato negli anni successivi e la pur lenta ripresa hanno però dato i propri frutti.

Questo andamento è stato importante soprattutto perché ha ridimensionato il ruolo delle banche italiane come miccia principale di un’eventuale crisi finanziaria europea: se nel 2015 il 34% di tutti i non performing loans europei erano italiani, questa percentuale è scesa nel 2020 al 19,2%. Una cifra ancora molto alta, superiore alla quota di Pil che il nostro Paese rappresenta, ma non più così estrema.

Che cosa è successo alle sofferenze delle banche italiane

Che cos’è successo negli ultimi anni con i crediti non più esigibili che pesano sulle banche italiane? Sostanzialmente hanno continuato a liberarsi di queste sofferenze vendendo a prezzo stracciato i crediti a società che si occupano appunto di questo, di recuperare il poco recuperabile liberando le banche dall’incombenza. I timori ora sono per la formazione di nuovi Npl, in seguito alla fine di questo periodo in cui la crisi è in un certo senso congelata, tra sussidi straordinari e cassa integrazione.

I dati si riferiscono al: settembre 2020

Fonte: Eba

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