La recessione in Australia non si vede da 25 anni

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Come ci è riuscita e cosa possiamo imparare noi per uscire dalla crisi (e non ricaderci)

L’ultima volta che c’è stata una recessione in Australia, Bill Clinton non era presidente e non ci stava neppure pensando, Donald Trump non era ancora entrato nel mondo del business, Berlusconi non era Berlusconi e sulla carta geografica esisteva ancora l’Urss.

Sono 25 anni che l’Australia corre. Come ci è riuscita? Secondo il parere di molti, la verità è da cercare nella furba politica di contenimento dell’inflazione da parte della banca centrale.

Le colpe della Bce e della Fed

L’abilità è stata quella di saper tagliare i tassi d’interesse quando era necessario, abbassando l’inflazione ogni volta che serviva, adeguandosi alle circostanze.

recessione in Australia

Un’operazione che le la Fed o la Bce non possono fare, dal momento che i tassi sono prossimi allo zero o addirittura negativi. In Australia è stato possibile per una semplice ragione: in tutti questi anni hanno ignorato la regola aurea di un obiettivo di inflazione annuale del 2 percento.

Nessuna recessione in Australia

Secondo l’analisi di Matt O’Brien del Washington Post, tutti i Paesi industrializzati hanno pensato che l’obiettivo “inflazione al 2%” fosse una  una religione.

Tutti, tranne gli australiani, i quali invece hanno pensato che fosse più prudente porsi come obiettivo un tasso anche maggiore ma soprattutto da aggiustare, di anno in anno, seguendo l’andamento del ciclo economico. Ecco la differenza.

Facciamo un esempio. Cosa succede se si fissa l’inflazione al 2%? Succede che se in Europa è, poniamo il caso, all’1%, allora la banca centrale agirà in modo che raggiunga, nel limite del possibile, il 2 percento e una volta centrato questo obiettivo, si fermerà.

La Banca centrale australiana invece agisce in modo diverso: considera una soglia più alta e, soprattutto, dà un giudizio sull’inflazione necessaria e sufficiente a seconda delle previsioni economiche. Calcolerà allora se sarà più utile avere un tasso più o meno alto del 2 percento. Non è una politica infallibile, sia chiaro. Ma finora ha funzionato.

I dati si riferiscono al: 1980 – 2015

Fonte: World Economic Forum, IMF, The Whasington Post

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